Un articolo racconta il progetto di produzione dal basso messo in moto per finanziare il documentario.
I primi di giugno (2009) è uscito un articolo sul Corriere della Sera Milano in cui si racconta la modalità di produzione “alternativa” messa in atto per finanziare “Il lupo in calzoncini corti”.
Sarebbe una doppia vittoria riuscire a realizzare un film che racconti storie di famiglie gay con figli (ricordiamoci in che situazione vive oggi l’Italia…) “nonostante” la televisione italiana. Riuscire a dare voce ad un mondo fantasma superando i limiti imposti dall’industria televisiva e dai classici sistemi di finanziamento, che nel nostro paese non facilitano la vita dei documentaristi…
Non ci ferma nessuno!