Quando l’unione fa la forza.
L’industria televisiva impone che un documentario sia venduto prima ancora dell’inizio della sua realizzazione ad un canale televisivo in grado di coprire le spese di produzione.
Questo perché in Italia non esistono altri fondi a cui appellarsi. Un documentario richiede una lavorazione che spesso dura 2/3 anni, di cui molti mesi passati a studiare la tematica e il modo in cui affrontarla.
Questo comporta la necessità di una televisione che creda in un progetto dall’inizio e abbia voglia di scommettere sull’interesse che il pubblico dimostrerà nei confronti degli argomenti trattati.
Ma per i film che rischiano di non vedere la luce perché trattano di argomenti che non incontrano il favore dell’industria? Per quei film che non rientrano nelle logiche di mercato?
“Il lupo in calzoncini corti” ha coinvolto una serie di finanziatori che hanno creduto nel film dall’inizio, soprattutto associazioni umanitarie e GLBT, e quando a metà lavorazione (dopo già 2 anni di lavoro) i fondi hanno iniziato a scarseggiare ci é sembrato il momento adatto per coinvolgere direttamente il pubblico, per dargli un ruolo attivo nella realizzazione trasformandolo in co-produttore del film.
PRODUZIONE DAL BASSO, appunto. In cui è stato il pubblico a decidere se sostenere il progetto pre-acquistando una copia del Dvd un anno prima della fine della realizzazione.
Un gesto di “produzione consapevole” che ha coinvolto in maniera attiva chi di solito è relegato a semplice fruitore, a ultimo anello di una catena in cui normalmente non ha voce in capitolo.
Il pre-acquisto del Dvd è costato, a chi ha partecipato, 14 Euro, e a noi ha permesso di portare a termine le ultime fasi della realizzazione del documentario. Ecco perchè l’unione fa la forza!
in collaborazione con Arcigay Milano e Ass. Famiglie Arcobaleno